Manifesto del II Congresso del Movimento Sociale Italiano tenutosi a Roma dal 28 Giugno al 1 Luglio 1949, mostra un soldato italiano con casco coloniale nell'atto di sorreggere un arco romano che collassa, su cui corre l'epigrafe 'Italia'.

mercoledì

LA PROLIFERAZIONE DI GRUPPI, DURANTE IL BIENNO, 1945/1947, NON CONSENTE DI CONOSCERE LE CIFRE ESATTE DEL NUMERO DI ADERENTI AL NEOFASCISMO NELLA FASE CLANDESTINA. I PRIMI GRUPPI CHE MANIFESTARONO LA LORO VOLONTA’ DI CONTINUARE LA AZIONE FASCISTA SI DIEDERO I NOMI DI “GUARDIA NERA CLANDESTINA” (G.N.C.), “FRONTE ANTIBOLSCEVICO ITALIANO” (F.A.I.), “VOLONTARI DELL’ORDINE NAZIONALE” (V.O.N.) “TRUPPE NAZIONALI” (T.N.), “MOVIMENTO DI AZIONE RIVOLUZIONARIA ITALIANA” (M.A.R.I.), “ARDITI D’ITALIA” O “ARMATA RIVOLUZIONARIA” (A.R.). I GRUPPI PERO’ PIU’ VISIBILI CON ASSEMBLEE PUBBLICHE E COMUNICATI AI GIORNALI FURONO IL “PARTITO SOCIALISTA NAZIONALE”, LA “LEGA UNIFICATA PARTITI ANTICOMUNISTI” E IL “MOVIMENTO ITALIANO DI UNITA’ SOCIALE”, IL GRUPPO “PARTITO MUSSOLINIANO ITALIANO”, LE “SQUADRE D’AZIONE MUSSOLINI” (S.A.M.), IL “MOVIMENTO FASCISTA REPUBBLICANO), IL PATITO MONARCHICO FASCISTA” E IL “PARTITO DEMOCRATICO FASCISTA” DI DOMENICO LECCISI. IL GRUPPO “LOTTA FASCISTA” CHE PUBBLICAVA UN OMONIMO  FOGLIO. IL PIU’ RILEVANTE DEI GRUPPI NEOFASCISTI FU QUELLO DEI “FASCI DI AZIONE RIVOLUZIONARIA” (F.A.R.) SIGLA DI ISPIRAZIONE INTERVENTISTA E DICIANNOVISTA PRESENTE SIN DAL 1946

RAGGRUPPAMENTO SOCIALE REPUBBLICANO
Il Raggruppamento Sociale Repubblicano è stata una formazione politica operante per lo più nel Nord Italia, frutto di una primissima scissione dell'ala sinistra, socializzatrice e rivoluzionaria del Movimento Sociale Italiano. Viene fondato ufficialmente nella primavera del 1952 da Giorgio Pini e  Concetto Pettinato anno della dimissione dal MSI  dei due dei tre principali leader della sinistra missina. A tale formazione entreranno a far parte anche alcuni dimissionari dal MSI dei  Gruppi Autonomi Repubblicani. A sua volta invece Ernesto Massi   l'altro esponente della sinistra interna, uscirà dal MSI nel 1956  a seguito della totale sconfitta nel congresso nazionale della base rivoluzionaria, dando vita nel 1957  ad un' altra scissione più grande attraverso la fondazione del Partito Nazionale del Lavoro  dove si raccoglierà in massa l'ala sinistra missina dimissionaria dal partito, e dove collaboreranno gli stessi Giorgio Pini e Concetto Pettinato. 

GIORGIO PINI
  Bologna 1 Febbraio 1899 - 30 Marzo 1987 
Soldato, partecipò alla Prima guerra mondiale,  diventando fascista nel 1920. Lavorò al giornale della Federazione Fascista di Bologna, prima come giornalista, poi come direttore. Nel 1930  fu direttore del Giornale di Genova, e poi del Gazzettino di Venezia. Diventò nel 1936 Caporedattore al Popolo d' Italia e, spinto da Benito Mussolini, riuscì a potenziare le vendite quasi triplicandole. Vi lavorò fino al 25 Luglio 1943, quando il giornale cessò le pubblicazioni. Incaricato da Mussolini come sottosegretario agli interni, da lui voluto per il cambiamento dei vertici del partito, fu assiduo sostenitore della rimozione di Buffarini. 
Aderendo alla Repubblica Sociale Italiana  diresse Il Resto del Carlino come Capo redattore e responsabile amministrativo. Dal 1953  inizia la sua collaborazione con la testata Pensiero Nazionale;  nel 1955, con Duilio Susmel, scrisse il saggio Mussolini, l’Uomo e l’opera. Nel dopoguerra, fu uno dei principali esponenti della corrente di "sinistra nazionale" del  Movimento Sociale Italiano, ed uno degli animatori del Raggruppamento Sociale Repubblicano.  Morì a Bologna  il 30 Marzo 1987.
GENOVA 1930-GIORGIO PINI CON GIUSEPPE BOTTAI
Concetto Pettinato 
 Catania 3 Gennaio 1886 - Este 12 Gennaio 1975 
Nasce da Carmelo e Maria Biraghi nella città di Catania, trasferendosi per studio a Roma, e rientrando nella città natale per conseguire la laurea in giurisprudenza. Avvicinatosi al giornalismo, collabora per il quotidiano Perseveranza di Milano e per Il Giornale di Sicilia di Palermo, per poi intraprendere nel 1910 un viaggio per l'Europa, che lo porta a vivere in Russia, in Francia, Polonia e in Turchia. Come corrispondente volontario, invia da queste località degli articoli ad Alfredo Frassati, direttore e proprietario de La Stampa di Torino. Diventato inviato ufficiale del quotidiano piemontese, si trasferisce nel 1914 a Parigi, e poi in Polonia. Nell'ottobre del 1915 partecipa alla Prima guerra mondiale, come membro del Comando supremo dell'Esercito, come responsabile dell'ufficio informazioni Nel 1918 viene reintegrato nel quotidiano di Torino, e inviato in Ungheria, ai tempi della rivoluzione di Béla Kun. Nel 1920 è a Berlino come inviato speciale, per poi rientrare a Parigi, e poi ancora in Germania, nel 1926. In quell'anno aderisce al Partito Nazionale Fascista. Nel 1930 è a Madrid, per seguire per conto de "La Stampa" i primi fermenti che daranno il via, dopo pochi anni, alla Guerra civile spagnola.
Nel decennio dell'ascesa dei movimenti fascista e nazista, il giornalista sarà tra i firmatari delle Leggi razziali fasciste. Dopo la caduta di Benito Mussolini nel 1943, e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, Pettinato viene incaricato da Mussolini stesso alla conduzione e direzione de "La Stampa". Il 21 giugno 1944 pubblica sul quotidiano torinese il famoso articolo: «Se ci sei, batti un colpo», in cui chiamava in causa direttamente Mussolini per denunciare la cattiva piega che avevano preso gli eventi: le ultime azioni militari avevano ottenuto un esito sfortunato e l'Italia della R.S.I. sembrava ormai "sequestrata" dai tedeschi, che avevano in mano tutte le leve del comando. Pettinato fu deferito alla commissione di disciplina del partito fascista. Pochi mesi dopo, nel marzo 1945, fu sollevato dall'incarico. Dopo la liberazione, Pettinato si nasconde a Milano, ma viene arrestato il 26 giugno del 1946 e processato a Torino. Condannato a 14 anni di carcere per collaborazionismo, viene liberato in seguito all'amnistia del 1946, Nel giugno del 1947 si iscrive al Movimento Sociale Italiano, diventando promotore di diverse iniziative pubblicitarie. Con Giorgio Pini ed Ernesto Massi sarà proprio uno dei degli esponenti di spicco dell'ala sinistra e rivoluzionaria dello stesso Movimento Sociale Italiano. Il 30 ottobre 1950 viene condannato a quattro mesi di reclusione per apologia del fascismo, e poi assolto dallo stesso tribunale nel 1951. Nel 1952 Concetto Pettinato si dimette dal MSI a seguito del mutamento di linea politica promosso dalla segreteria del partito, mutamento che Pettinato considera "una deriva reazionaria, conservatrice e filoatlantica". Partecipa con Giorgio Pini alla fondazione di un nuovo movimento politico denominato Raggruppamento Sociale Repubblicano basato sulla scia ideologica social-nazionale del Manifesto di Verona.
Dal 1957 diventa collaboratore fisso per Il Tempo.

ERNESTO MASSI
 Gorizia, 1909 – Roma, 1997
Fu vicesegretario nazionale del Movimento Sociale Italiano e presidente della Società Geografica Italiana. Il goriziano Ernesto Massi è stato un professore universitario di geografia noto per aver introdotto e fatto conoscere negli ambienti accademici degli anni trenta le dottrine della geopolitica. Docente di geografia economica all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e all'Università di Pavia, diede vita nel 1939 - assieme al professore sempre di geografia ma dell'Università di Trieste Giorgio Roletto - alla rivista Geopolitica. Rassegna mensile di geografia politica, economica, sociale, coloniale, edita tra il 1939 ed il 1942, facendo così conoscere in Italia tale disciplina . La pubblicazione, che godette del patrocinio del ministro Bottai e che contò tra i collaboratori molti geografi italiani così come studiosi di altre materie, venne edita fino al 1942, dando spazio a saggi ed altri articoli che definivano tale disciplina ed i suoi oggetti di studio, argomenti allora ancora poco diffusi in Italia. Il primo numero della rivista riportò uno scritto di saluto del noto geopolitico tedesco Karl Haushofer. Epurato dall'insegnamento quale simpatizzante fascista, divenne consulente di aziende industriali quale esperto di mercati internazionali delle materie prime. Riprese quindi ad insegnare nel 1955 nelle Università di Lecce e di Brescia. Dal 1959 fu all'Università Statale di Milano, quindi all'Università di Roma dal 1965. Dal 1971 ricoprì la qualifica di professore ordinario di geografia economica quindi, dal 1978 divenne presidente della Società Geografica Italiana fino al 1987.
Combattente sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale, nell'ottobre 1943 Massi aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Nel dopoguerra, si iscrisse al Movimento Sociale Italiano, divenendone nel 1947 uno dei dirigenti per l'Italia settentrionale e quindi ,vicesegretario nazionale dal 1948 al 1952. A capo dell'ala "sinistra" del partito, fondò nel 1952 il centro studi “Nazione Sociale” ma, in disaccordo con la segreteria, lasciò il M.S.I. nel 1957, mentre era consigliere provinciale a Milano, per fondare il Partito Nazionale del Lavoro. Rientrerà nel MSI nel 1972 attraverso l'Istituto di studi corporativi che presiedette.


  ROMA 30/06/1949 - ALMIRANTE AL II° CONGRESSO DEL M.S.I.


CONCETTO PETTINATO
Nel 1952 Concetto Pettinato si dimette dal MSI a seguito del mutamento di linea politica promosso dalla segreteria del partito, mutamento che Pettinato considera "una deriva reazionaria, conservatrice e filoatlantica". Partecipa con Giorgio Pini alla fondazione del   Raggruppamento Sociale Repubblicano basato sulla scia ideologica social-nazionale del Manifesto di Verona